In spiaggia calpestiamo sabbia o plastica?
L’allarmante, quanto vera notizia, ci arriva dell’attivissima “Legambiente”e dal suo instancabile presidente, ingegnere ambientale, Stefano Ciafani, l’indiscussa laboriosità e attenzione alla salute della terra, dell’ associazione ambientalistica italiana, dopo aver monitorato 93 spiagge conferma che sono stati trovati ben 968 rifiuti ogni 100 metri lineari, per la maggior parte rifiuti plastici: mozziconi di sigarette, cotton fioc, e altri usa e getta: piatti, bicchieri, cannucce e contenitori di plastica vari per cibi e bevande, con i relativi tappi o coperchi.
Ma questi ritrovamenti sulle spiagge, sono solo il 15% di quelli che invadono: il sistema marino! Proprio delle porcherie, o meglio, l’enorme porcheria, la commette soprattutto l’uomo ignorante e irrispettoso.
Questa indagine, atta a migliorare spiagge e fondali marini, realizzata con all’aiuto di sponsor intelligenti, mira in particolar modo a sensibilizzare le industrie e le aziende, oltre ai consumatori su questa crescente emergenza.
Una delle priorità del Giro d’Italia, che si corre in questi giorni, ha come obiettivo l’attenzione al riciclo delle materie plastiche, tant’è che, chi non ne rispetta le regole, incorre in salatissime multe.
Ogni manifestazione sportiva, o evento, dovrebbe prendere esempio da tutte quelle iniziative che sono rivolte alla salvaguardia del pianeta, perché se non useremo la testa e la coscienza, potremo solo raccontare ai nostri nipotini, quando li porteremo al mare: “sai, una volta qui c’era la sabbia”.
In Italia, è auspicabile che il parlamento approvi al più presto il disegno di legge “Salvamare”, perchè la plastica e il polistirolo nei mari, uccidono gli animali.
Non solo in Italia ma in quasi tutte le spiagge europee, numerosi volontari, oltre alla plastica raccolgono vetri, pneumatici e cicche, ma … la cosa più importante è la volontà di tutti noi di non sporcare. Già nel 2014, l’istituto francese di ricerca (IRD), avvertiva che almeno un milione e mezzo di animali, muoiono ogni anno per l’incuria dell’uomo verso il pianeta terra.
